Durante la implementazione di questa parte
del sito, quella che si inoltra negli altri mondi, ho sentito
la necessità di sgombrare il campo a qualsiasi equivoco. Questa esigenza
è venuta fuori in corso d'opera e non è questo, quindi, un preambolo
programmato che dipendesse da una progettazione: il programma è venuto
dopo e potrebbe anche cambiare. Questa avvertenza rispecchia, però,
fedelmente, la fase attuale del ragionamento sulla sezione e il suo
eventuale significato.
In primo luogo desiderei che questo sito rimanesse dominato dalle altre
sezioni e quindi un luogo dove il visitatore trova informazioni (più o
meno attendibili e documentate) sulla storia romana e bizantina e in
genere sia il filo rosso della storia a determinare la lettura e
anche la composizione delle pagine. So che questa potrebbe apparire una
contraddizione e che qualcuno potrebbe legittimamente domandarsi sul
senso di altri mondi. Il senso, rispondo io, sta nella
contraddizione: il sito è anche in contraddizione con sè stesso proprio
perché scrivere e ragionare di storia la impone.
Quando ho iniziato a raccogliere materiale, leggerlo e poi scrivere di
storia romana e bizantina, verso la metà degli anni novanta (il 1996,
mese più mese meno) ero conquistato dalla curiosità. Proprio curiosità
niente altro che quella. Scrivere di Roma e Costantinopoli era davvero
affrontare un altro mondo, un mondo curioso (nel senso etimologico di curiosus
'quello che suscita interesse, osservazione e attività'), era sapere che
altri mondi diversi da questo in cui stiamo passando erano stati
possibili e si erano realizzati; mondi di regole, norme, desideri, forme
di potere e legislative ed economie che poco o nulla avevano a che fare
con quelli della contemporaneità, epperò mondi comprensibili,
spiegabili, analizzabili e in una parola 'umani'. È stato come scrivere
un racconto di fantascienza (se incontrerò mai dei detrattori si
potranno facilmente riferire a questo passo) nel quale l'interpretazione
è nelle cose, è implicita, interna al testo: leggendolo ci si trova in
quell'epoca, la si immagina e la si presagisce ma non è descritta; si
incontra l'effetto della legge ma non la legge che si deve, se si vuole,
ricostruire.
Altri mondi, idea molto più recente, affronta lo studio della
legge, magari per scoprire che non esiste legge, risponde al bisogno di
interrogarsi sulla legge, sulla regola e sulla forma del potere e di
descriverla o di dichiarare l'impossibilità di descriverla. Altri
mondi non è una sezione politica del sito, non si propone un 'che
fare' ed esclude aprioristicamente di essere uno strumento di attività
politica, in primo luogo perché questo è completamente al di fuori delle
mie corde, in secondo luogo perchè è al di sopra delle mia capacità e in
terzo luogo perchè, come la volpe con l'uva, lo ritengo profondamento
inattuale ergo poco interessante. Neppure troppo 'alla fine'
in questa sezione del sito è un altro modo di scrivere la storia, in
questo caso la storia contemporanea, utilizzando una tecnica documentale,
ovverosia creando documenti e documentazione. Per prendere in mano il
problema della storia contemporanea non ho trovato nulla di meglio che
questo.
In Genova, aprile 2015, Giorgio Cambri
email: g.cambri@joantoedox.it