Ben diversa la tradizione orale che riguarda la famiglia
di mia nonna: gli Ulivieri.Mentre i Cambri, gruppo familiare di
artigiani del ferro e dei colori, caratterizzano la storia della loro
famiglia a partite da un'epica di figure capostipite (il fabbro,
l'armaiolo e il tintore) che si distribuiscono sul territorio (Castel
del Piano, Arcidosso e la frazione delle Ciaccine), il racconto di
famiglia sugli Ulivieri che ho incontrato è quello di un gruppo di eroi
contadini fin dai nomi. La famiglia di Rosa Ulivieri diceva di venire o
per meglio dire di 'essere' di Masso, di Bettona e dello Zozzino. Masso
era un accrescitivo di Tommaso, Bettona di Elisabetta, mentre
Zozzino era un soprannome derivato dal dialettale 'Zozza' con il
significato di grappa, dunque "il grappino".
Inequivocabilmente, secondo i documenti fin qui raccolti, la quasi totalità degli Ulivieri sono 'campagnoli', qualche volta 'braccianti'. Sono presenti in alcuni casi degli artigiani: uno scarpellino e un calzolaio. Tra le donne è presente una filatrice, qualche campagnola, mentre la stragrande maggioranza, come nel caso dei documenti dei Cambri 'sono atte a casa' o 'donne da casa'. Il secondo elemento che emerge subito che la percentuale degli illetterati, ovverossia di quelli che non possono sottoscrivere i documenti perché 'analfabeti', 'illetterati' o 'per non sapere scrivere' è sensibilmente più alta che tra gli artigiani Cambri.
Un'ultima notazione riguarda la scelta dei documenti
relativamente al cognome. Fino al 1821 non esistono documenti relativi
al cognome Ulivieri; infatti, fino a quella data compare esclusivamente
il cognome Olivieri. Ho quindi deciso di inserire i documenti fino al
1821 (periodo 1808 - 1821, Stato civile napoleonico e prima parte dello
Stato civile delle restaurazione) degli Olivieri nella raccolta degli
Ulivieri, consapevole del fatto che probabilmente alcuni di quelli siano
realmente ascrivibili alle famiglie Olivieri e non agli Ulivieri.