Le res gestae divi augusti del 14

Secondo le volontà dello stesso Augusto, il testo delle Res Gestae doveva essere inciso su tavole di bronzo da porre davanti alla sua tomba, nell'area vicina all'Ara pacis. In quell'area, prima del principe, erano stati sepolti tutti coloro che furono legati alla nuova dinastia, Marco Claudio Marcello, Agrippa, Druso maggiore, la sorella Ottavia, Lucio e Gaio Giulio Cesare.
In realtà i frammenti supestiti delle res gestae non provengono da Roma ma dall'oriente romano: da Antiochia di Pisidia. da Ankara (Ancyra), da Apollonia. Tutte queste città si ubicavano nella parte interna dell'Asia minore e dell'Anatolia e questa scelta può essere spiegata dal fatto che Ottaviano volesse dare alla regione asiatica interna (così frammentata in realtà culturali, sociali e religiosi diverse) un assetto politico stabile, basato sul riconoscimento del potere di Roma e di Augusto. L'ubicazione principale e ideale del testo epigrafico doveva essere, invece, l'entrata del mausoleo di Augusto sul Campo Marzio che avrebbe contenuto la sepoltura dell'imperatore.
Il testo più completo è quello di Ancyra, collocato presso il tempio dedicato ad Augusto e Roma del quale sopravvivono solo il pronao e le due pareti laterali. All'interno del pronao, a sinistra e a destra, è inciso il testo latino dell'iscrizione disposto simmetricamente in sei colonne di scrittura, per un'altezza di 2,70 m e larghezza di 4 m. La traduzione greca si sviluppa all'esterno, lungo la parete laterale intatta della cella, ordinata su 19 colonne, alte circa 1,25 m. I ruderi del tempio misurano ancora 12 m di altezza e 32,50 m di lunghezza.
Nel testo Augusto scrive di sé in prima persona. Si serve di periodi brevi e dalla struttura paratattica. La data di composizione è fornita da Augusto stesso, quando afferma di essere nel settantaseiesimo anno, cioè nel 14 d.C.

(Informazioni in gran parte tratte dalla corrispondente voce in Wikipedia)

I frammenti e la traduzione


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